…"Pippo Massa nelle sue tele fa percepire l’hegeliano spirito oggettivo della natura in maniera quieta e avvolgente: una visione panica e panteistica della realtà .L’infinito si puntualizza in un elaborato finito. Predomina la luminosità notturna: i suoi paesaggi e la luce soffusa riflessa dallo astro notturno emanano una connotazione spirituale. L’autore trae queste immagini artistiche da un palpitare in sé dell’assoluto. In Pippo Massa l’artista è “ genio”, interprete e traduttore della forza cosmica: nei suoi quadri la Natura si “ incarna”, si obiettiva delimitandosi, per risgorgare nell’animo del fruitore."

…"nel paesaggio di Pippo Massa traspare una nobile velatura che rasenta l’evanescenza, fino a portarsi alla soglia del surreale. Egli inneggia al suo talento entrando prepotentemente, ma con sottile delicatezza nell’animo umano, cogliendo, nel segno immobile della materia cromatica, il senso del suo messaggio pittorico. La luce è l’elemento primario delle sue opere dove le concezioni materiali rinnovano luoghi e paesaggi, orizzonti e siepi in costante aspirazione di luce."

… "il pennello ha espresso nei confronti dell’artista note di armonia dai passaggi variegati, sottili e diffusi, sfumati, ma spesso anche accentuati nei timbri, per rendere stati particolari del sentimento. Cosi l’artista che si accosta alla natura, per cogliere gli aspetti dei suoi eventi, i loro rumori, le loro metamorfosi stagionali espresse dal variare dei colori, dall’alitare del vento sulle distese dei prati, degli alberi, sulle acque dei fiumi, nelle distanze illusione dell’orizzonte; quest’artista che si rivolge alla natura, traduce poi soggettivamente sulla tela non tanto la realtà mimetica che si offre al suo sguardo, ma ciò che il paesaggio diviene rispetto al più congeniale vedere del pittore. Ed è proprio ciò che accade a Pippo Massa, dentro la sua spiccata sensibilità di uomo e di artista. Per lui, la natura, il paesaggio non sono infatti il vedere il conosciuto, convenzionale e scontato, ma qualcosa d’altro: sono la loro memoria filtrata da un’ottica che desume, senza mai rivelarle del tutto, parvenze, sembianze, apparizioni sospese nella profondità del quadro. Su tali “ apparizioni “, un cielo vasto e mosso, reso con rapidi ed abili stesure spazia con il suo respiro ascensionale e profondo su tutto il resto, producendo scenari traslati, atmosfere soffici, mai cupe, soffuse spesso di presagi malinconici e dolenti, come incombenze, certe volte, di devastazioni, probabili di disordini naturali o provocati dall’uomo, che non è mai presente nella visione dell’artista. Una pittura, dunque, quella di Pippo Massa che aspira e tende alla libertà dello spirito nel senso più ampio del termine. Tutto emerge dalla profondità della terra , sospinto verso l’alto, nella continuità di un’energia che innalza i propri eventi e li sublima nell’interven- to dei colori."

…"i suoi paesaggi sono d’intonazione aggressiva , sonanti e qua e là si accendono di note vibranti. Suscita viva la sensazione della miracolosa bellezza della natura e questa virtù evocatrice e questi splendori naturali sono una qualità che il pittore possiede in grado elevato. Spesso egli riconduce la mente e il cuore ad atmosfere intensamente idilliache, intrise di quella poesia che non si ritrova facilmente nella convulsa dinamica dell’esistenza odierna. Il suo mondo sembra il nord, il nord di ogni paese, di qualsiasi paese che ogni giorno riceve immobile le sue quotidiane inondazioni di luce fredda."

… "una pittura, quella di Massa, che ti coinvolge emotivamente come un diario intimista appena accennato e raccontato da note cromatiche scritte fra le linee di uno struggente e segreto pentagramma sentimentale, per passaggi tonali che bene interpretano momenti introspettivi d’alto contenuto lirico. La caratteristica del pittore pare di individuarla nei suoi delicati paesaggi tonali, attraverso i quali egli riesce a rendere sulla tela, le sue silenziose toccanti atmosfere."

… "l’artista offre il suo mondo espressivo nel quale fissa l’intensità del paesaggio del quale mette in luce tutti gli elementi che l’uomo rischia di perdere o che ha già perduto. Con le sue opere, a volte soffuse da un velo di tristezza, a volte ravvivate da effetti cromatici più accentuati, a volte caratterizzate da una particolare ariosità, come negli scorci dei suoi paesaggi, nelle marine nelle mature morte nelle composizioni floreali, con controllo e non leziosa descrizione, mette in evidenza distaccandosi assai, fortunatamente, da coloro che “tentano” spavaldi tentativi di cosiddetta ricerca, il suo amore della natura"…

Agati S. - Arezzo C. - Autovino S. - Balletti N. - Banchi F.- Barbera A.- Barlozzi L. - Bertini G. - Betta N.- Becerra M. - Biondolillo F. - Bonsignore M.G - Brancato C. - Calì A. - Calì R. - Cappello R. - Cappuzzo G. - Cardinale J. - Carella N. - Carello A. - Castellani F. - Castelnovo M. - Cesareo F. - Conti E. - Checchi E. - Cracas V. - De Simone M. - Di Martino F.P. - Di Meglio D. - Donini M. - Falossi G. - Ferri A. - Filippone B. - Gentile A. - Gugliotta P. - Iannazzo G.- Kroll A. K. - La Grua A. - Lentini T. - Lo Forte S. - Magalini A. - Manitta A. - Manitta G. - Martino D. - Mattiazzi E. - Mazzetti G. - Muffoletto G. - Muri A. - Oliveri C. - Orlando L. - Parenti O. - Parotti T. - Pasquini U. - Pedrinzani F. - Pelati R. - Perdicaro S. - Pero L. - Pitino F. - Puviani A. - Puviani F. - Rocca L. - Rossi A. - Sacco B. - Sacconi G. - Salome' E. - Serradiflaco A. - Spinelli G. - Tagliavini F. - Valerio L. - Vazzana G. - Villari N. - Vitaldo M. - Zauli P. - Zingales U.

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